Nella prima lettura, tratta dal libro della Genesi al primo peccato, dovuto alla disobbedienza di Adamo ed Eva, Dio non rimane indifferente e nella pienezza dei tempi manda la nuova Eva, Maria, che schiaccerà la testa al serpente.
Nella seconda lettura, l’apostolo Paolo, nella sua lettera ai Romani, ci dice che Cristo è stato nel mondo, ministro della fedeltà e della misericordia del Padre, annullando con la sua opera ogni distinzione tra gli uomini, così ogni cristiano sul suo esempio deve impegnarsi ad eliminare ogni barriera tra persona e persona.
Nel Vangelo di Luca troviamo il racconto dell’annunciazione dell’Angelo Gabriele a Maria, che obbedì totalmente all’annunzio della sua maternità divina. In questa giornata che celebra la sua concezione, e quindi tutta la sua esistenza immacolata e gradita a Dio, la liturgia ci conduce nelle viuzze di questa cittadina della Galilea, alla ricerca delle tracce di Maria e di quel grande giorno in cui ha pronunciato il suo sì, e nella onniscienza di Dio tutti noi eravamo presenti.