Parrocchia Nostra Signora de La Salette
Roma, 10 marzo 2019
Carissimo, carissima,
queste poche righe ti sono scritte in occasione della tradizionale benedizione pasquale. La Chiesa cattolica non sta certamente vivendo un momento di splendore. Colpe vere e presunte le sono imputate, a ragione e a torto. Nonostante ciò, in essa non manca la gioia di annunciare il Vangelo. Far conoscere la parola di Gesù; dare la possibilità di incontrarlo personalmente nei sacramenti; far incontrare tra loro persone che non si conoscono ma portano lo stesso desiderio di fare qualcosa per gli altri, per il loro bene: questa è la sua prima e vera preoccupazione. D'altra parte, le colpe e i crimini più gravi trovano terreno fertile nella mediocrità e nel cinismo. La Chiesa cade nella mediocrità e nel cinismo quando dimentica la sua preoccupazione essenziale: la gioia di annunciare il Vangelo.
È questa preoccupazione gioiosa che ha portato il sacerdote nella vostra casa e nella vostra famiglia. Il sacerdote non viene per riscuotere qualcosa, ma viene per invitare chi lo accoglie a far parte della Chiesa. Si fa parte della Chiesa quando si inizia a conoscere realmente la parola di Gesù. Si fa parte della Chiesa quando si scoprono i sacramenti non come riti esteriori e vuoti, ma come veri incontri con la persona vivente di Gesù risorto e con le sue azioni, capaci di ricostruire anche le vite più tormentate e difficili. Si fa parte della Chiesa quando ci si unisce a qualcun altro per dedicare del tempo a chi si trova nel bisogno vero, quello che rende pesante e pericolosa la vita.
Se vuoi fare questa esperienza, vieni. Non fermarti a quello che "si dice" della Chiesa. Vieni tu stesso a vedere. E unisciti a quel che senti più vicino al tuo animo. Se la gioia di annunciare il Vangelo ti contagerà, allora sarai anche tu un argine vero e reale a tutti quei comportamenti e modi di fare che, mediocri e cinici, rendono la Chiesa un luogo da temere e da cui è bene allontanarsi il più presto possibile. È questo l'augurio che io e i miei collaboratori ci permettiamo di farti in occasione della Pasqua, in modo cordiale e non ipocrita.
P. Stanislao, parroco