Non si è trattata di una partecipazione improvvisata: i ragazzi si sono preparati a questo appuntamento per circa un mese, approfondendo durante gli incontri in oratorio il tema della Misericordia, il significato del Giubileo e il messaggio scritto dal Papa in vista di quest'incontro con gli adolescenti, dal titolo: "Crescere misericordiosi come il Padre".
In questo modo i ragazzi sono arrivati preparati alla celebrazione del Giubileo. Nel tardo mattino di sabato 23 aprile sono partiti a piedi dalla parrocchia, portando anche un cartellone, e hanno raggiunto Castel Sant'Angelo. Hanno atteso pazientemente insieme alle migliaia di altri giovani che compivano anch'essi l'ultima parte del loro pellegrinaggio e poi hanno attraversato la Porta Santa. Dopo un po' di riposo, il gruppo si è recato allo Stadio Olimpico per la grande festa di fede e musica. Prima dell'esibizione degli artisti è stato trasmesso il video-messaggio del Papa: "Ragazzi, quante volte mi capita di dover telefonare a degli amici, però succede che non riesco a mettermi in contatto perché non c’è campo. Sono certo che capita anche a voi, che il cellulare in alcuni posti non prenda... Bene, ricordate che se nella vostra vita non c’è Gesù è come se non ci fosse campo! Non si riesce a parlare e ci si rinchiude in se stessi. Mettiamoci sempre dove si prende!"
Domenica 24 le attività sono riprese con la messa in Piazza San Pietro, nella quale il Papa ha continuato ad utilizzare la metafora tecnologico-digitale per incentivare i giovani: "La vostra felicità non ha prezzo e non si commercia; non è una 'app' che si scarica sul telefonino: nemmeno la versione più aggiornata potrà aiutarvi a diventare liberi e grandi nell’amore. La libertà è un’altra cosa". Al termine della messa un'altra emozione per il gruppo della parrocchia salettina: una ragazza dell'oratorio è selezionata per ricevere in dono dal Papa una croce.
Nel pomeriggio l'ultima tappa del Giubileo è stata la visita a tre Tende della Misericordia, per approfondire le Opere di Misericordia Corporale e Spirituale, prima del ritorno, stanchi, ma soddisfatti, in parrocchia.
Gian Francesco Romano