Da pochi minuti, oggi 22 Aprile 2024, il Capitolo Generale dei Missionari de La Salette ha eletto il nuovo Superiore Generale:
Padre Jojohn Chettiyakunnel (India)
Affidiamolo alla Bella Signora quale fratello e padre di tutti noi, perché ci aiuti a camminare nelle vie della Chiesa a servizio dei tantissimi Massimino e Melania che abitano il mondo e le sue periferie
Auguri, preghiere e benedizioni per l'importante incarico affidato a lui e al nuovo Consiglio Generale
Queste raffigurazioni sono gli auguri di Pasqua realizzati da Elena Tasso con sue frasi e decorazioni unite alla Parola.
Riproponiamo in galleria i cartelli
Queste foto sono per rivivere maggiormente nei cuori la festa parrocchiale e sono segno di testimonianza.
Altre foto qui sotto in galleria
Foto della Messa delle ore 10.00
Foto della celebrazione solenne e Santo Rosario sul piazzale
La messa delle ore 17.00 è stata celebrata dal Vescovo Don Benedetto Tuzia con i sacerdoti e la curia generalizia, animata con canti di gioia a Maria SS.ma.
La statua della Madonna della Salette è trasportata nel piazzale parrocchiale e il popolo l’ha seguita dal balcone della chiesa con le candele accese, recitando il santo rosario e cantando.
Queste raffigurazioni sono gli auguri di Pasqua realizzati da Elena Tasso con sue frasi e decorazioni unite alla Parola.
L’autrice è stata l’ideatrice del cortometraggio “MI PASSI UN PO’ DI PACE?”
Sotto ai cartelli alcune immagini e disegni del cortometraggio: Ramo di ulivo e Padre Misericordioso
Riproponiamo in galleria i cartelli
© Saint Production s.r.l.
© Saint Production s.r.l.
© Saint Production s.r.l.
© Saint Production s.r.l.
Carissimi tutti, oggi è il 19 e questa sera ci saremmo dovuti incontrare per la Santa Messa e per condividere le riflessioni del mese di marzo su ”Maria sotto la Croce”; pazienza l’importante, come dice Papa Francesco è ”non lasciarci rubare la speranza”.
Ricordo che il tema di riflessione per il mese di aprile è “Maria modello di Preghiera”. Con l’esempio di Maria continuiamo a pregare tutti insieme e rimaniamo uniti con WhatsApp, telefonate ecc. Nella speranza di riabbracciarci il più presto possibile vi mando un grosso bacio Ginetta
Padre Silvano Marisa condivide la Preghiera alla Madonna de la Salette che ha scritto il parroco del suo paese Trambileno, diocesi di Trento, don Sergio Nicolli della parrocchia di San Mauro
PREGHIERA
ALLA MADONNA DE LA SALETTE
in questi giorni di emergenza
TRAMBILENO
Maria, madre di Dio e madre nostra,
che alla Salette sei apparsa ai due pastori,
piangente per i mali dell’umanità,
ci rivolgiamo con fiducia a te,
che nel corso delle tua vita
hai sperimentato situazioni d’emergenza
e hai vissuto giorni di preoccupazione.
La tua Fede è stata messa alla prova,
ma Tu non hai mai smesso di fidarti di Dio.
Confortati dalla tua tenerezza,
o Madre, noi ci affidiamo a te
in questi giorni di grande preoccupazione
nei quali un morbo maligno
si va infiltrando in molte nazioni,
svelando le nostre innate fragilità
e denunciando le nostre illusorie presunzioni.
Nella tua sollecitudine materna
prega per noi, tuo popolo,
affinché, nel nome del tuo Figlio Gesù,
ci abbandoniamo alla provvidenza del Padre
con la fiducia e la speranza di figli.
Allarghiamo il nostro sguardo e la nostra preghiera
anche ai molti fratelli e sorelle
che fuggono da guerre e violenze,
in particolare ai bambini, alle donne, agli anziani
che si trovano in situazioni problematiche e disperate.
Maria, noi ricorriamo a te con fiducia
affinché non siamo sopraffatti
dallo scoraggiamento, dalla sfiducia e dal male.
Chiedi per noi al Signore
che, superati i tempi difficili,
possiamo cantare con gratitudine
il tuo canto di lode e di gioia.
Amen.
Buon Natale accoglie ogni viandante, vuole stringere e abbracciare ogni persona che vuole vivere il vero Natale: Gesù fatto uomo per noi.
Questa è la scritta all'entrata della parrocchia che ha accolto ogni persona mentre andava alla Messa della notte.
SABATO 16 DICEMBRE 2017 presso la rotonda parrocchiale si è svolta la prima edizione della Tombola dell’Avvento organizzata dall’Oratorio della nostra parrocchia. Dalle ore 16.00 i bambini con i loro genitori hanno giocato a tombola, visitato i mercatini di Natale e gustato crepes e waffle con la nutella, the caldo e vin brulè.
PREMESSA
Seppellire i morti è, nell’elenco, l’ultima delle Opere di Misericordia Corporale ma, forse, la più antica. A differenza del comportamento degli animali l’uomo, fin dall’antichità, seppellisce i morti, li tutela e non lascia che vengano dilaniati dai predatori. Gli archeologi ci dicono che le prime tracce di sepoltura dei morti risalgono a circa 9.OOO anni a.C.
Il culto dei morti era presente in tutte le culture, la non sepoltura era considerata un male orribile ed era la sorte che toccava agli empi abbandonati al disprezzo. La Bibbia ricorda che il pio e vecchio ebreo Tobi, di notte, dietro le mura di Ninive, raccoglie i cadaveri per dare loro degna sepoltura rischiando la morte. Il dovere di dare sepoltura per gli ebrei è espresso chiaramente nel libro del Siracide: “Figlio versa lacrime sul morto e, come uno che soffre, inizia il lamento; poi seppelliscine il corpo secondo le sue volontà e non trascurare la sua tomba.” (38, 16). Il rispetto per i morti si fonda sulla credenza che il defunto continuerà eternamente la sua vita in un altro mondo. Per noi cristiani questa verità è fondamentale e la professiamo recitando il Credo. Lo chiarisce il dialogo, davanti alla tomba di Lazzaro, fra Gesù e Marta: “Gesù le disse: tuo fratello risorgerà. Gli rispose Marta: so che risorgerà nella resurrezione dell’ultimo giorno. Gesù le disse: io sono la resurrezione e la vita; chi crede in me anche se muore vivrà; chiunque crede in me, non morrà in eterno.” (Gv 11, 23-26). La sepoltura è l’atto estremo della dimostrazione del nostro amore verso l’estinto. Rispettare la salma vuol dire onorare la “persona” nella sua totalità: anima e corpo, perché è mediante il corpo, unico ed irripetibile, che ognuno di noi attraversa il tempo, fa parte dell’umanità ed attua il progetto di Dio.
La IV opera di Misericordia ci invita ad alloggiare i pellegrini. Questa consuetudine ha origini antichissime. Nella Bibbia, infatti, l’ospite assume una certa sacralità ricordando l’episodio di Abramo quando, nella terra di Mamre, accoglie, nel migliore dei modi il Signore che, nelle sembianze di tre uomini misteriosi, gli profetizza la nascita di un figlio. Riferendosi a questo avvenimento Paolo dice “Non dimenticate l’ospitalità; alcuni praticandola, senza saperlo, hanno accolto degli angeli” (Eb 3,2).
Il Levitico insiste dicendo “Il forestiero dimorante tra voi lo tratterete come colui che è nato tra di voi; tu l’amerai come te stesso, perché anche voi siete stati forestieri in terra d’Egitto” (Lv 19,34). Significativa è l’attenzione con la quale la donna Sunammita, non solo ospita il profeta Eliseo, ma addirittura gli allestisce “una piccola stanza in muratura” (2 Re 4,10).
Il Nuovo Testamento è costellato di episodi che sottolineano il valore dell’ospitalità: pensiamo alle nozze di Canaa. Gesù, lasciata Nazaret, va ad abitare a Cafarnao ed è accolto nella casa di Pietro; accetta il “grande banchetto” nella casa di Levi; è ospite di Marta e Maria presso Lazzaro…
Nell’Apocalisse, parlando alla Chiesa di Laodicea, Gesù dice “Ecco sto alla porta e busso. Se qualcuno ascolta la mia voce mi apre la porta, io verrò da lui, cenerò con lui e lui con me” (Ap 3,20). Sintetizza questa carità la regola che San Benedetto scrive nel V secolo “Tutti gli ospiti che si presentano al monastero devono essere accettati come Cristo perché Egli stesso dirà un giorno “Ero pellegrino e mi avete ospitato” (n 53,1).
Domenica, 8:30; 10:00; 11:30; 18:30
Lun-Sab, 9:00; 18:30
L'umanità è una grande e immensa famiglia ... Troviamo la dimostrazione di ciò da quello che ci sentiamo nei nostri cuori a Natale.
(Papa Giovanni XXIII)