Al Suo passaggio alcune persone hanno fatto il segno della Croce, altre sono rimaste sicuramente colpite da questo evento particolare.
Partendo dalla parrocchia Nostra Signora de La Salette, guidati dalla municipale, inaspettatamente, hanno percorso la Circonvallazione Gianicolense, strada molto caotica per traffico e hanno attraversato Villa Doria Pamphili. Il Santissimo ha fatto visita anche al Centro Sociale Anziani “Bel Respiro” del XII Municipio, poi la processione si è diretta alla parrocchia Santa Maria Madre della Provvidenza per la celebrazione solenne del Corpus Domini.
Sono stati distribuiti ai passanti biglietti con frasi di Papa Francesco.
E’ stato un bellissimo momento di evangelizzazione.
Don Alberto ha celebrato facendo gli onori di casa tra musiche e canti.
Padre Enrico ha fatto l’omelia, soffermandosi sull’importanza del pane per alimentarci e la viva presenza di Gesù nell’Eucarestia che si fa pane spezzato per noi. Vitale per ognuno cibarsi del Vero Pane e avere desiderio di Dio. Uniti gli uni agli altri formiamo il Corpo visibile del Signore in terra e anche noi dobbiamo farci pane spezzato per gli altri.
Ha ricordato la figura Sant’ Alberto Adamo Chmielowski di Cracovia prima noto pittore, poi “buon pane” per dedicarsi ai poveri.
“Alla ricerca di un nuovo ideale di vita, si pose la domanda: " Servendo l'arte si può servire anche Dio? ". la sua produzione artistica, che comprendeva per lo più soggetti profani, fu continuata poi con soggetti sacri. Uno dei migliori suoi quadri religiosi, l'" Ecce Homo ", fu il risultato di una profonda esperienza sull'amore misericordioso di Cristo verso l'uomo e condusse Chmielowski ad una metamorfosi spirituale...
Con l'esempio della sua vita insegnò che "bisogna essere buoni come il pane ... che ognuno può prendere per soddisfare la propria fame". Osservò lui stesso e raccomandò ai suoi religiosi la massima povertà evangelica sull'esempio di S. Francesco d'Assisi. la sua opera caritativa la affidò con fiducia totale alla Provvidenza divina. La forza per svolgere la sua attività l'attinse dalla preghiera, dall'Eucaristia e dall'amore per il Mistero della Croce.. è chiamato il "S. Francesco polacco del XX secolo".”
Al termine della cerimonia è scoppiato un applauso di gioia e di gratitudine.
Un ringraziamento speciale ai due parroci, alle loro parrocchie e a quanti hanno reso più mistico l’avvenimento. Grazie anche a chi era per strada e in Villa.
Grazie Signore per aver reso possibile tutto ciò e per averci donato questo momento forte di evangelizzazione!
Elena Tasso
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